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RASSEGNA STAMPA

Tentazioni della penna TG24

II Domenica ordinaria (anno liturgico A). Dio ci viene incontro …

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Nel tempo natalizio abbiamo avuto modo di riflettere sul grande dono ricevuto da un Dio che si fa uomo nascendo a Betlemme. Gesù ci rivela che Dio non è una ipotesi, un qualcuno che ci si augura che esista, ma è proprio lui il vero Dio come di più e meglio non avremmo potuto immaginarci. È lui l’uomo che agisce sempre con mente e cuore perché valga davvero la pena e la gioia di vivere intravedendo anche la meta radiosa e definitiva della vita oltre la spiacevole e drammatica esperienza del Venerdì Santo. Giovanni Battista vede venire Gesù verso di lui … Col Natale abbiamo celebrato Gesù venuto ad abitare in mezzo a noi. Non sono stati gli uomini ad andare incontro a Dio, ma Dio venire incontro agli uomini. Quante volte abbiamo cantato: “Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo, e vieni … “ Noi siamo poco abituati ad andare incontro al Signore; addirittura leggiamo nel Vangelo “Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto”. Il Battista dice tra l’altro: “Io non lo conoscevo …” Potrebbe sembrare strano, in quanto i due erano parenti e coetanei; Elisabetta era cugina della Madonna, e Giovanni aveva appena 6 mesi più di Gesù. Ma per una profonda conoscenza non basta conoscere il volto, i lineamenti fisici, o anche la genealogia di una persona. Il Battista si era fatto un’idea di Gesù-Messia, che avrebbe sradicato l’albero cattivo alle radici; il che non avverrà. Il Battista dirà alle folle ”In mezzo a voi c’è uno che voi non conoscete”; e lo ripete a tutti noi. Ad essere sinceri dobbiamo dire: In mezzo a noi c’è uno che dobbiamo conoscere di più. Conosceremo Gesù come colui che ha qualcosa da dirci e da darci per cambiare in meglio la nostra vita e il mondo. Gesù era stato preannunciato come luce delle nazioni, che avrebbe portato la salvezza agli estremi confini della terra. Paolo si dichiara apostolo di Cristo presso le genti, quale dovrebbe essere ciascuno di noi che porta il nome di “cristiano”. Quindi rimane ancora molto da fare! Siamo chiamati a costruire una comunità cristiana più aperta, un mondo più fraterno. Questo ci vien detto dalla parola di Gesù e da chi ci parla in suo nome. Avremo tante Domeniche ordinarie durante l’anno per riflettere su Gesù che proclamiamo “Salvatore del mondo”. Una umanità immersa in tanti guai ha bisogno che qualcuno l’aiuti ad uscirne. Ci affideremo a Gesù che toglie il peccato del mondo e saprà fare cose nuove. È la nostra preghiera e il nostro augurio!

Nicola Fiscante, sacerdote redentorista, San Sperate

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