Roberto Cossu, nativo di Cortoghiana nel Sulcis-Inglesiente è il leader dei Golaseca, band musicale molto conosciuta e amata in Sardegna e oltre…Il 20 ottobre è stato pubblicato ufficialmente il nuovo disco “Gola del sud”, totalmente auto-prodotto,disponibile su tutti i maggiori store del mondo. Chiacchierando con lui emerge la sua grande simpatia ed ironia…
Roberto com’è nata la tua passione per la musica?
E’ nata con me, credo che sia solo un aspettare che sbocci dentro. Tutti gli artisti fanno musica per un motivo diverso, per raccontare o raccontarsi,, per ribellione, per lottare, insomma la musica è un mezzo per comunicare….io? per vendetta….quando la vita non gira nel modo in cui vorresti, cantare è sempre la miglior vendetta.
Attualmente sei il cantante dei Golaseca, com’è nata questa collaborazione?
Sono il fondatore di questa band, colui che ci crede più di ogni altra persona al mondo( rido..) oggi mi chiamano il leader del gruppo, in realtà sono semplicemente il papà o la mamma di questa realtà. Golaseca nasce quando ti rendi conto che suonare cover ti va stretto, quando vuoi far nascere la tua identità, quando hai qualcosa da dire e vuoi urlarla al mondo.
Avete da poco vinto un importante premio…
Il premio di AMNESTY INTERNATIONAL “Voci per la libertà”, un orgoglio immenso poichè rappresenta non solo un premio musicale ma anche uno stile di vita che mi rappresenta molto, i diritti dell’uomo, l’integrazione,la lotta all’omofobia….ecco perche’ questi premi ti appagano di tutti gli sforzi fatti.
A chi vi ispirate nella creazione della vostra musica e come si è sviluppata nel tempo?
Ahhh… ci sono tante cose che ispirano le nostre canzoni, rispondere a questa domanda così intima è difficile, son geloso delle mie emozioni, spero sempre che le nostre canzoni riescano a soddisfare la curiosità della gente, ispirazione è semplicemente ciò che ti circonda cucito alla tua fantasia, due pilastri fondamentali della creazione.
Siete in tournee con il tuo gruppo, con varie tappe nell’isola
Una difficilissima tournee!! Perchè noi emergenti ci occupiamo di tutto, dal montare il palco, a suonare, a pubblicizzare la data, allo smontare fino a notte tarda! E’ una vita molto intensa e dura, solo chi ci sta dentro sa quanti sacrifici si fanno durante quei giorni; la difficoltà in questo periodo storico sta nella cultura della gente, i gruppi emergenti hanno sempre meno spazio, in Sardegna per esempio è sempre più difficile suonare, poichè nei comitati e/o nelle agenzie di spettacolo non c’è coraggio! Lo spazio lo si dà alla band storica, quella sicura che suona da sempre, al musicista ormai anzianotto che da 30 anni non scrive una canzone e vive di rendita, e vai in pensione e lascia spazio! In più i Talent hanno distrutto la cultura musicale, ormai i ragazzi non crescono amando la musica ma l’immagine, se poi aggiungi a tutto questo “la moda” delle cover band e tribute band, lo spazio per un emergente che crea musica si riduce sempre di più! Ecco cosa manca, il coraggio! La parte invece più bella delle tournee è la gente che incontri, bella o brutta, accogliente o maleducata, ma tutto poi crea esperienza e un bagaglio di cultura che ti riempie dentro, che ti fa crescere, che ti fa andare avanti
Una volta finita la tournee di cosa ti occuperai?
In realtà la tournee finisce solo per i grandi ( rido io…) per noi emergenti non finisce mai, i guadagni son pochi e stai sempre in prima linea a combattere per vivere e per farti conoscere dalla gente. Noi siamo alla ricerca di una proposta seria che sappia valorizzarci, non vogliamo finire come tante band in un listino prezzi dove non fai arte, sei solo un numero da vendere, questa è la cosa più triste che accade a tanti gruppi e/o artisti, liberatevi del marchio, prima siete uomini o donne che meritano rispetto per i tanti sacrifici fatti!
A livello personale e di gruppo cosa vuoi ancora realizzare?
Io ho solo una cosa da chiedere a questa strada,darmi gioia, darmi la possibilità di scrivere e raccontare ad un pubblico sempre più vasto! Il successo, la fama, il denaro non aiutano, se cerchi la gioia sali sul palco per la gloria! Spero che per me e per i miei compagni di viaggio un giorno ci sia quella sensazione di dire dopo tanti sacrifici ” ecco ragazzi ce l’abbiamo fatta”…..fatta a far cosa? Ad essere felici e fieri di quello che stiamo facendo da anni, essere uno dei Golaseca!
Sara Mascia