Continuano le attività di contrasto poste in essere dai carabinieri della Compagnia di Iglesias per prevenire e reprimere fenomeni di malcostume, connessi col mancato di rispetto delle vigenti normative, volte al contenimento della pandemia in corso. Purtroppo non manca chi disattende sistematicamente l’obbligo di indossare la mascherina protettiva all’aperto e di evitare gli assembramenti. Così, dando seguito a un servizio appositamente programmato le pattuglie di Portoscuso, Iglesias e del Radiomobile della Compagnia, nonché con altri carabinieri in supporto, si sono spostati nei luoghi ove era più probabile intercettare dei contravventori alla particolare normativa, come centri storici dei vari centri visitati.
Villamassargia. Da mezzanotte all’una di stanotte ben quindici persone, uomini e donne fra i 20 e i 36 anni, incensurate o meno, sono state sorprese a bighellonare con o senza mascherina, in gruppo o meno, ma comunque in orario ampiamente vietato. Sono state tutte sanzionate ai sensi delle vigenti normative, da tutti conosciute, con la canonica sanzione da 400 euro pro capite e contestuale segnalazione alla Prefettura di Cagliari. Benché tutti possano apprezzare il rispetto generalizzato di tali normative, conseguente anche al timore del contagio, esiste sempre chi non si attiene alle disposizioni di legge.
Iglesias. I carabinieri dell’aliquota radiomobile della locale Compagnia, hanno sanzionato ai sensi del DPCM 3 dicembre 2020 (l’ultimo) un 30enne e un 40enne, operai di Villamassargia, entrambi incensurati. Questi venivano sorpresi da una pattuglia che transitava in centro, sulla pubblica via, privi dei dispositivi di protezione delle vie aeree, contravvenendo alle prescrizioni imposte. Per entrambi è stata disposta una sanzione amministrativa pecuniaria da 400 euro, con contestuale segnalazione alla Prefettura di Cagliari.
Cortoghiana. I carabinieri della locale Stazione hanno denunciato a piede libero un 60enne del luogo, disoccupato, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, già sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora in Cortoghiana, poiché indiziato del reato di violazione di sigilli.
Questi, in data 06 dicembre 2020, rompendo i sigilli apposti all’ingresso dell’abitazione sottoposta a sequestro penale in data 11 maggio 2020, in occasione del suo arresto per il reato di sfruttamento della prostituzione, si era introdotto nell’abitazione utilizzando una copia della chiave rimasta evidentemente in suo possesso, stabilendovi quindi il proprio domicilio, sia pure abusivo. L’uomo aveva potuto ottenere a suo tempo il beneficio di disporre di quell’abitazione, destinatagli in uso dalla locale Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa, in quanto indigente. L’aveva poi destinata a “casa d’appuntamento”, favorendo e sfruttando delle prostitute straniere che vi accoglievano una notevole clientela. L’uomo era risultato essere altresì percettore di reddito di cittadinanza in ragione della propria indigenza, alla quale egli aveva tentato di opporsi, sia pure utilizzando qualche scorciatoia che peraltro a qualcuno era risultata essere gradita. Ma si sa, nei paesi piccoli la gente mormora e i carabinieri ascoltano.