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Nuoro. "La luce di Algeri" questa sera a Nuoro Jazz. Domani concerto un quintetto atipico rivisita la musica di Thelonious Monk

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Giro di boa per il festival Nuoro Jazz, in pieno svolgimento nel capoluogo barbaricino da martedì scorso (18 agosto) fino a giovedì prossimo (27 agosto). Dopo cinque serate incentrate su formazioni e progetti di musicisti che fanno parte del corpo docente dei Seminari di Nuoro Jazz (quest’anno disdetti per l’emergenza Covid-19 e rimandati al 2021), oggi sera (domenica 23) è il turno del quartetto di Loris Leo Lari, contrabbassista cremonese, classe 1991, che nel suo background di formazione e studi musicali conta proprio la frequentazione dei corsi nuoresi. Con lui in concerto nel giardino della sezione sarda della Biblioteca Satta, a partire dalle 21, Francesco Orio al piano e alle tastiere, Stefano Bruni alla chitarra elettrica e Davide Bussoleni alla batteria: alcuni dei più promettenti giovani jazzisti della scena italiana per un progetto proposto nell’ambito di EsplorAzioni, l’iniziativa condivisa e ideata da MIDJ, l'associazione dei musicisti italiani di jazz, e I-Jazz, la rete dei maggiori festival nazionali, con l’obiettivo di accrescere l’attenzione e creare maggiori spazi per il jazz italiano e per i suoi protagonisti senza limiti di età e di stile.
Si intitola "La luce di Algeri" il concerto in programma a Nuoro: brani originali, dal suono fresco, in cui riecheggiano melodie, sonorità e ritmi etnici ascoltati e sperimentati da Loris Lari nei suoi tanti viaggi e in esperienze come la Cairo Jazz Station, nata nell'ambito della rete Medinea (Mediterranean Incubator of Emerging Artists) e approdata anche a Nuoro Jazz, quattro estati fa; musica che spazia dal jazz all'alternative rock, a evocazioni di musica classica, pur mantenendo un suono prettamente acustico, alternando momenti collettivi a interventi solistici, lasciando libertà espressiva al singolo musicista, elemento centrale, insieme all’interplay tra i quattro giovani jazzisti, nella creazione di questo universo sonoro.
Il festival Nuoro Jazz prosegue lunedì 24 con il suo settimo appuntamento: Enrico Merlin, musicista, compositore e musicologo (docente ai Seminari nuoresi per il corso di storia del jazz), imbraccerà la sua chitarra per dare vita a una proposta atipica ispirata alla musica di Thelonious Monk, in compagnia di quattro musicisti sardi che hanno ruotato intorno ai corsi di Nuoro Jazz: Matteo Pastorino, clarinettista di fama internazionale, che vive principalmente a Parigi, ma torna periodicamente nella sua Sardegna, Edoardo Meledina al basso, Vito Cauli e Bachisio Pischedda alle batterie e alle percussioni.

domani sera invece sempre per  Nuoro Jazz nel giardino della Biblioteca Satta (ore 21) andranno in scena Chitarra, clarinetto, basso e due batterie: un quintetto atipico per un progetto ispirato alla musica di quel genio assoluto del jazz che è stato Thelonious Monk. Si annuncia così il concerto in cartellone domani sera (lunedì 24) per il festival Nuoro Jazz: alle 21, Enrico Merlin, musicista, compositore, musicologo e docente ai Seminari di Nuoro Jazz per il corso di storia del jazz, imbraccerà la sua chitarra per dare vita a una proposta originale ispirata alla musica di Thelonious Monk; con lui, sul palco allestito nel consueto spazio del giardino della sezione sarda della Biblioteca "Sebastiano Satta", quattro musicisti sardi che hanno ruotato intorno ai corsi nuoresi: Matteo Pastorino, clarinettista di fama internazionale (vive principalmente a Parigi, ma torna periodicamente nella sua Sardegna), Edoardo Meledina al basso, Vito Cauli e Bachisio Pischedda alle batterie e alle percussioni. Il repertorio di "Monk fingers" – questo il titolo del concerto - ruota intorno a composizioni del grande pianista afroamericano, ricostruendo modelli melodici, ritmici e armonici, originati da piccoli frammenti tematici: ne nasce una musica dinamica, multitimbrica, che rispetta lo spirito monkiano, tra incroci imprevedibili e colpi di teatro.

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