Un incendio, durante la notte tra sabato e domenica, ha distrutto il capanno del diving center Coral Reef a Sant'Antioco. L'allarme, sul lungomare Nassiriya, è scattato poco prima dell'una del mattino. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Carbonia e i carabinieri della stazione locale.
Da L'Unione Sarda del 20 agosto 2018
<Anni per avviare e far crescere un’attività in questo territorio in crisi, pochi istanti per veder finire in cenere tanto duro lavoro». Sabato notte ci sono voluti davvero pochi minuti per distruggere col fuoco il capanno della Coral Reef, l’avviatissimo società che a Sant’Antioco gestisce un diving center oltre ad occuparsi di lavori subacquei nel territorio.
L’allarme è scattato poco prima dell’una di notte quando qualcuno ha notato le fiamme divampare dal capanno che si trova nel lungomare Caduti di Nassirya della cittadina lagunare. A Sant’Antioco era stata una giornata campale, con la pioggia che non ha dato tregua sino a tarda sera e dove i vigili del fuoco erano dovuti intervenire per gli interventi di soccorso legati al maltempo. Ma questa volta l’emergenza segnalata al 115 era un gigantesco rogo che aveva avvolto l’intero capanno e il suo prezioso carico di attrezzature della Coral Reef: «Tutto distrutto, si è salvata solo la barca ormeggiata poco vicino - continua Fabio Desogus - i danni sono ingentissimi». Sono ancora da quantificare con esattezza, ma si tratterebbe di svariate decine di migliaia di euro di sofisticata attrezzatura andata distrutta. «Non riesco a capacitarmi dell’accaduto, lavoriamo senza dare fastidio a nessuno, il nostro lavoro è apprezzato da tante persone alcune delle quali vengono appositamente in vacanza a Sant’Antioco per usufruire dei servizi del nostro diving center. Non ho nemici, non ho mai avuto dissidi con alcuna persona, davvero non trovo una spiegazione a questo disastro». Non è rimasto altro che presentare denuncia ai carabinieri della stazione locale che già sabato notte si sono precipitati sul posto».
Ivigili del fuoco hanno lavorato per cercare di ridurre al massimo i danni ma purtroppo, quando la richiesta di soccorso è arrivata al 115 le fiamme avevano già distrutto buona parte del capanno. Difficile pensare (anche se al momento non lo si esclude visto che le indagini sono in corso) che si sia trattato di un caso fortuito. Le modalità con cui il fuoco si è fatto strada fanno pensare a un rogo doloso e ci sarebbero anche voci in paese (ma nessuno lo ha denunciato ufficialmente in caserma) su una presenza sospetta nella zona del capanno prima del rogo. L’auspicio è che se qualcuno ha realmente visto o sentito qualcosa che possa dare un contributo alle indagini contatti i carabinieri. Al momento si registrano tanti messaggi di solidarietà sui social network verso i gestori dell’attività da parte di chi, da anni, apprezza il loro lavoro. L’ultimo intervento dei sommozzatori della Coral Reef risale a qualche giorno fa all’isola della Vacca: sono stati loro a ispezionare lo scafo del peschereccio che si era incagliato sugli scogli e a dare il via libera alla rimozione una volta appurata l’assenza di danni.
Stefania Piredda
ha collaborato Tito Siddi