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Wed, May
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II Domenica ordinaria dell’anno liturgico C. La famiglia – La Chiesa - La società

Il Vangelo della Domenica
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Dai primi secoli i Cristiani per parlare di Gesù e come si era manifestato al mondo univano i 3 eventi Epifania – Battesimo – Nozze di Cana. In questi episodi appariva chiara la rivelazione di Dio e come era stato accolto dagli uomini.
Dopo esserci soffermati le volte scorse a meditare l’Epifania e il Battesimo, oggi abbiamo Gesù alle nozze di Cana.
Dio aveva creato l’uomo e la donna a sua immagine e somiglianza; si è fatto uomo in Maria; è nato e cresciuto nella santa famiglia di Nazaret.
Gesù il primo miracolo l’ha operato alla festa di un matrimonio per la gioia degli sposi e di tutti i commensali. La famiglia è un po’ al centro dell’agire di Dio. Nella Bibbia l’amore di Dio per il suo popolo, e per l’umanità tutta, è descritto con termini nuziali: Io ti ho amato di amore eterno; e anche se tu, mia sposa, mi hai tradito, Io mai verrò meno al patto di amore; tu sarai per me sempre la sposa della giovinezza.
Gesù facendosi uomo ha sposato l’umanità, unendo in sé la natura umana e quella divina.
Tutti noi, e particolarmente gli sposi, nel nostro vivere quotidiano dobbiamo sentirci uniti come lo è Dio con noi. Le diversità del corpo nell’uomo e nella donna, i diversi carismi e compiti nella società e nella Chiesa, sono una ricchezza, sono complementari; si è dono gli uni per gli altri, per vivere bene, per stare tutti meglio. Un uomo da solo che fa’?! che fa’ una donna da sola ? ! il bambino c’è perché c’è papà e mamma.
Riflettendo sulle diverse membra del corpo umano appare chiara la lezione: il corpo sta bene, io sto bene, se tutte le membra svolgono il proprio ruolo. Avviene così nella famiglia, così nella Chiesa, così nella società.
L’autore del Siracide, un libro della Bibbia, dell’Antico Testamento, al capitolo 25 scrive: “Tre sono le cose più belle agli occhi di Dio e degli uomini, Moglie e marito in perfetto accordo – l’amore tra i fratelli – la concordia nel vicinato”.
Quando si vive così, abbiamo una certa idea di come Dio avrebbe voluto l’umanità. Perciò dopo aver creato l’uomo e la donna, e vedendo come si amavano, il Creatore esclamò: “Che meraviglia, quello che ho fatto!”.
Dovunque siamo, e qualunque cosa facciamo, ci impegneremo a vivere da far ripetere a Dio tali parole;
e mai vivere da fargli dire: “mi son pentito d’aver creato l’uomo!”.
AMEN !
Padre Nicola, missionario Redentorista