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Sat, Jan

Dio, da invisibile che era, si è reso visibile, facendosi uomo nel grembo della Vergine Maria, nascendo a Betlemme. Lo hanno incontrato i pastori, Bambino che giaceva nella mangiatoia; lo hanno trovato e adorato i Magi, che venivano da lontano.


La solennità di Maria Santissima Immacolata di Domenica scorsa e la proclamazione della Parola di Dio di questa 3a Domenica di Avvento suscitano sentimenti di gioia e di rammarico. La Madonna Santissima Immacolata e il suo figlio Gesù, vero Dio e vero uomo, sono personaggi non di un romanzo, ma della nostra storia. Gesù e Maria si impongono come modelli ideali di vita, da essere denominati nuovo Adamo e nuova Eva per una nuova umanità. In un mondo che lascia tanto a desiderare per il comportamento di vita di troppe persone, da rendere questa terra ad una valle di lacrime, son venute alla luce queste due figure di splendente bellezza. Emergono sentimenti di gioia quindi perché tra tanto sporco c’è stato qualcosa di pulito, tra tante spine è spuntato un giglio. Non si dica più che nel mondo c’è solo male, che son tutti cattivi. Affiorano però anche sentimenti di rammarico in quanto saremmo dovuti essere tutti e da sempre come loro. Tuttavia dobbiamo proiettarci in avanti, perché è possibile rimediare, nulla è come prima. Giovanni Battista, preparando i suoi conterranei alla venuta di Gesù, predicava di convertirsi dalla propria condotta malvagia, perché quel Gesù salvatore avrebbe festeggiato con i pentiti, ma avrebbe abbattuto l’albero cattivo fin dalle radici. Giovanni era così retto e integerrimo da essere scambiato lui stesso per Messia. Il Battista invece ne era solo il precursore, era l’amico dello sposo; e anche per nostra fortuna Gesù sarà diverso da come lo presentava Giovanni. Abbiamo dovuto formulare un proverbio per il comportamento di Gesù: Dio non paga il sabato. Nonostante i miracoli che Gesù operava, come già avevano preannunciato i profeti, il male continuava a dilagare nel mondo; il precursore Giovanni verrà imprigionato per mano di Erode e lo stesso Messia quel Venerdì santo sarà crocifisso. Verrà però il giorno in cui ciascuno sarà giudicato per le sue azioni, per una pienezza e bellezza di vita, o di “pianto e stridor di denti”. Quanti contemporanei di Gesù, e lungo i secoli, si sono convertiti, ritornando sulla retta via e riacquistando lo stesso candore e bellezza di Maria e Gesù! Sono vissuti nella gioia e hanno ridato gioia al mondo. Non possiamo oggi non far tesoro di questa scuola di vita ed essere più contenti. A ragione questa Domenica è denominata “Domenica della gioia”.

Nicola Fiscante, sacerdote redentorista, Francavilla al Mare

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