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II Domenica dopo Pasqua (anno liturgico C. Come Tommaso vogliamo vederci chiaro …

Il Vangelo della Domenica
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Non prendere abbagli … Gli Apostoli dissero a Tommaso: "Abbiamo visto il Signore risorto!". Ma a Tommaso tutto ciò appariva pressoché impossibile e disse: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi …, non crederò". Questo non perché fosse un cattivo discepolo, ma perché voleva toccare con mano, per essere certo di non prendere un abbaglio. Gesù non si scandalizza di tale atteggiamento, e, otto giorni dopo, ritorna in mezzo ai discepoli. Questa volta c'è anche Tommaso, e, con Tommaso, ci siamo tutti noi. Gesù, dopo aver ripetuto il saluto di pace, chiama per nome Tommaso, invitandolo a constatare i segni della sua passione, e a non essere incredulo ma credente. Queste parole di affetto e di dolce rimprovero fanno cadere in ginocchio Tommaso; l’apostolo non ha più bisogno di toccare il Risorto, perché è lui stesso ad essere toccato da Gesù nella mente e nel cuore; ha visto il Signore con i segni del Venerdì Santo, i segni della cattiveria umana e di quanto Gesù ci ha amato, e crolla in ginocchio esclamando: “Mio Signore, e mio Dio”. L’evangelista Giovanni ritiene che quanto ha narrato sia sufficiente perché noi crediamo che Gesù è il Messia, il Figlio di Dio venuto sulla terra, crocifisso-morto e risorto, Salvatore del mondo. Lungi da noi l’incredulità per non fare una ulteriore offesa a Gesù.
I doni del Risorto La fede, la gioia e la pace della Pasqua, scaturiscono dal fatto che Gesù è vivo e ci salva; noi, come Lui, vivremo oltre il Venerdì Santo; ci sarà verità, giustizia e vita piena per l’eternità. Anche oggi il Venerdì Santo è vissuto da tanti nostri fratelli oppressi e feriti da egoismi e ingiustizie. Vivere e annunciare Gesù Cristo vivo, come veniva comandato al discepolo Giovanni e ad ogni cristiano, significa gridare al mondo che non è lecito, non è ammissibile calpestare la dignità della persona umana per nessuna ragione al mondo, potere – danaro – sesso – droga, e diavolerie varie.
Conclusione Convertirsi, battersi il petto, aderire a Gesù, è impegnarsi a vivere bene per star bene individualmente e rendere possibile una vita migliore a tutti. L’opera missionaria è che tutti ne siano persuasi in pensieri, parole ed opere.
A M E N !
Padre Nicola Fiscante, Redentorista