Purtroppo la guerra in Ucraina continua ancora, così il primo marzo il consgilio comunale di Carbonia ha approvato all’unanimità un documento attraverso il quale la città si apre in maniera strutturata all’accoglienza dei profughi attivando tutti i canali di cooperazione disponibili.
La piscina comunale di Carbònia dal primo marzo ha riaperto al pubblico. La piscina era chiusa dal 31 dicembre scorso. L’assessora allo sport Giorgia Meli ha spiegato che non è stato semplice riprire la struttura a causa dell’aumento del costo dell’energia e della pandemia ma l’amministrazione assieme ai tecnici comunali si sono impegnati affinché il servizio tornasse a disposizione dei cittadini e che si continuerà a lavorare per risolvere i problemi strutturali dell’impianto.
Giovedì scorso i sindaci del sulcis-iglesienti si sono incontrati nella sede amministrativa della ASL 8 di Carbonia per eleggere i presidenti e i vicepresidenti dei tre distretti sociosanitari. Per il distretto delle isole è stato Salvatore Puggioni (Carloforte) mentre Ignazio Locci (S.Antioco) è il vicepresidente; per il distretto del Sulcis il presidente eletto è Gianluigi Loru (Perdaxius), il vicepresidente è Gian Luca Pittoni (Masainas), infine per il distretto di Iglesias è stato eletto presidente Marco Corrias (Fluminimaggiore) e vicepresidente Debora Porrà (Villamassargia).
L’inchiesta giornalistica portata avanti due settimane fa dall’Unione Sarda ha improvvisamente ravvito l’attenzione sul Piano Sulcis ossia l’enorme quantitativo di risorse economiche (oltre 1 miliardo e 240 milioni di euro dei per ¾ pubblici) che sarebbero dovuti servire a rilanciare il territorio che era precipitato in una profondissima crisi economica e sociale a causa della chiusura della maggior parte delle grandi aziende del polo industriale di Portovesme. È evidente che questo progetto, siglato il 13 novembre del 2012, che sarebbe dovuto intervenire in tutti i settori (dalle infrastrutture alle attività economiche passando per le bonifiche e l’istruzione) non ha dato i risultati sperati. A quanto pare l’80% delle risorse risulta impegnato mentre solo il 20% è stato realmente speso. È piuttosto complicato attribuire le responsabilità del “fallimento” del Piano Sulcis, ma sicuramente la burocrazia in generale ha giocato un ruolo importante a cui si deve aggiungere prima la “scomparsa” la provincia di Carbonia-Iglesias nel 2016 e il passaggio della gestione del piano all’assessorato all’industria non hanno fatto altro che dilatare i tempi e far crescere i ritardi.
Fatto sta che per una settimana coordinatori e rappresentanti degli enti coinvolti hanno fatto lo scaricabarile e così venerdì scorso i sindaci della ex provincia di Carbonia-Iglesias hanno incontrato a Cagliari l’assessora all’industria Anita Pili e l’assessore all’ambiente Gianni Lampis per discutere sui fondi rimanenti. I sindaci, che avevano invitato per primi l’assessora a venire nel Sulcis, con idea differenti hanno fatto il punto sull’avanzamento dei lavori nei loro comuni e hanno fatto alcune proposte che non erano previste nella stesura originale. Considerato che è ancora in corso la ricognizione sulle risorse realmente disponibili saranno necessari numerosi altri incontri per riprogrammare risorse importantissime per il nostro territorio.
Venerdì mattina è stata inaugurata la mostra fotografica “Io apro all’Unesco” organizzata dall’associazione “La Sardegna verso l’UNESCO” con la collaborazione del Comune di Carbonia. Si tratta di 40 pannelli fotografici che ritraggono altrettanti monumenti dell’età nuragica. Lo scopo degli organizzatori è quello di candidare i monumenti dell’età nuragica all’elenco dei beni tutelati dall’UNESCO e come ha spiegato nella conferenza introduttiva Pierpaolo Vargiu, presidente dell’associaizone “La Sardegna verso l’UNESCO” di utilizzare l’immenso patrimonio archeologico della Sardegna come un volano per lo sviluppo sostenibile per tutta l’Isola.