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Cagliari. Campagna estiva di tutela ambientale del CFVA ( Corpo forestale ) I numeri

Cronaca Regionale
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Il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale (CFVA) della Regione Autonoma della Sardegna ha  presentato il bilancio della sua campagna di vigilanza estiva 2025, un'attività che ha visto il Corpo impegnato in oltre 1500 servizi mirati su tutto il territorio regionale. Nonostante il gravoso impegno nella campagna antincendio, il CFVA ha prestato particolare attenzione al controllo delle zone turistiche e delle aree di pregio ambientale.

L'attività di vigilanza si è concentrata su due fronti principali: le zone costiere e le aree interne. I controlli hanno portato all'elevazione di oltre 200 sanzioni amministrative e 26 comunicazioni di notizia di reato per diverse tipologie di illeciti, tra cui:

- Abbandono e gestione illecita dei rifiuti
- Campeggio e occupazione abusiva
- Sosta in aree protette
- Violazioni in materia di pesca sportiva e professionale
- Asportazione di sabbie

Questi risultati dimostrano l'efficacia dell'azione di prevenzione e repressione del Corpo Forestale. Il servizio di vigilanza è stato svolto sia via mare che da terra, con un'integrazione proficua tra pattuglie navali e unità terrestri.

"Il nostro impegno non si limita alla stagione estiva- ha dichiarato il Comandante del CFVA, Ing. Gianluca Cocco- Nonostante una stagione antincendio molto intensa, il CFVA è attivo su più fronti per garantire la legalità e la tutela del territorio. La collaborazione tra le nostre unità territoriali si è rivelata efficace, rafforzando la nostra capacità di intervento. La tutela dell'ambiente è un lavoro continuo che portiamo avanti per il bene della nostra isola."


Cagliari. Attività del corpo forestaleSanta Gilla: recuperato un fenicottero ferito a seguito di impatto con un cavo elettrico

Santa Gilla: fenicottero ferito
Il Corpo Forestale recupera un fenicottero ferito e libera due esemplari di Tarabusino e Falco pecchiaiolo nell’area protetta dello Stagno di Santa Gilla.
La Stazione Forestale di Cagliari è intervenuta nello Stagno di Santa Gilla, sito classificato Zona Speciale di Conservazione (ZSC) dalla direttiva Habitat 92/43/CEE, situato nei pressi della nuova Strada statale 195, zona Contivecchi, per il recupero di un fenicottero comune (Phoenicopterus roseus, Pallas 1811) gravemente ferito agli arti, presumibilmente a seguito di un impatto con i cavi della linea ad alta tensione ancora presente nella zona.
L’animale è stato trasferito presso il Centro Recupero Fauna Selvatica dell’Agenzia Forestas di Monastir per le cure possibili, dato il troncamento di entrambi gli arti.
Come evidenziato nel Piano di Gestione della ZSC, la presenza di infrastrutture elettriche nell’area, inclusi elettrodotti ad alta e media tensione e tralicci con fondazioni nello specchio d’acqua, rappresenta una criticità nota per l’avifauna. Il Piano segnala anche la presenza di impianti eolici e fotovoltaici nell’area industriale contermine al sito, la cui effettiva incidenza sulle specie è ancora da quantificare. Nella stessa mattinata, la pattuglia ha proceduto alla liberazione di due esemplari precedentemente ospitati al Centro di Monastir: un tarabusino (Ixobrychus minutus, Matthews 1912), trattenuto nei giorni scorsi, e un falco pecchiaiolo (Pernis apivorus, Linnaeus 1758), in cura da alcuni mesi. Entrambi gli uccelli sono stati rilasciati al volo nell’area protetta dello Stagno.
Queste operazioni del Corpo Forestale e dell’Agenzia Forestas rientrano nelle attività di tutela della fauna e della biodiversità, particolarmente rilevanti in un’area classificata come ZSC, contribuendo alla conservazione delle specie protette presenti.

San Nicolò d'Arcidano. Arresto per coltivazione di sostanze stupefacenti

Nel corso di un’attività di spegnimento di un incendio boschivo, avvenuto nei giorni scorsi nelle campagne di San Nicolò d’Arcidano, il personale della Stazione Forestale di Marrubiu ha rilevato la presenza di una coltivazione illegale di Cannabis, ben occultata tra la vegetazione. L’area, difficilmente accessibile, ospitava circa 40 piante di diverse dimensioni. Nonostante i pressanti impegni operativi imposti dalla campagna antincendio e dalle molteplici incombenze istituzionali, il personale della Stazione avviava una tempestiva e mirata attività investigativa, in collaborazione con i Nuclei investigativi dei Servizi Ispettorati Forestali di Oristano e Nuoro. A seguito di appostamenti e servizi di osservazione, nelle prime ore del 12 settembre scorso, un cittadino sessantenne di San Nicolò d’Arcidano è stato colto in flagranza mentre si apprestava a innaffiare e concimare la piantagione. L’uomo è stato fermato e identificato, la pattuglia forestale procedeva quindi all'estirpazione e al sequestro dell’intera coltivazione. Nel corso delle successive perquisizioni domiciliari, eseguite con il supporto dell’Unità Cinofila della Guardia di Finanza di Oristano, venivano anche rinvenuti: infiorescenze di cannabis già essiccate e pronte all’uso, materiale per l’essiccazione e la coltivazione, una bilancia di precisione e, all’interno dell’abitazione, un fucile da caccia calibro 16 detenuto illegalmente. Informato il Pubblico Ministero di turno della Procura di Oristano, la Polizia giudiziaria dichiarava il soggetto in stato di arresto e a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Nella mattinata successiva l’udienza di convalida con giudizio direttissimo, sono stati convalidati l’arresto e il sequestro del materiale e contestualmente disposte, nei confronti dell’indagato, le misure cautelari dell’obbligo di dimora, con limitazioni orarie agli spostamenti e obbligo di firma.L’operazione rappresenta un esempio concreto di efficace coordinamento interforze, sviluppato con il costante raccordo con la Procura della Repubblica di Oristano e con una puntuale conduzione operativa sul campo da parte della Stazione Forestale di Marrubiu, che raccordandosi con i Nuclei Investigativi del CFVA di Oristano e Nuoro ha portato a termine l’operazione antidroga.

Siapiccia: recupero di un falco di palude in difficoltà

Nel settembre scorso, una pattuglia della Stazione Forestale di Villaurbana, durante un servizio ordinario di vigilanza del territorio, è intervenuta nel centro abitato del Comune di Siapiccia per il recupero di un esemplare di Falco di Palude (Circus aeruginosus, Linnaeus 1758), notato in evidente difficoltà da alcuni cittadini nella piazza principale del paese. Il rapace, pur vigile, si trovava a terra e non riusciva a riprendere il volo, circostanza che ha consentito un recupero agevole da parte degli operai comunali, che lo hanno provvisoriamente ospitato in un’abitazione nei pressi. Prontamente attivati dalla Sala operativa territoriale, gli agenti forestali hanno preso in carico l'esemplare e lo hanno condotto presso la Clinica veterinaria “Duemari” di Oristano, centro specializzato convenzionato per la cura della fauna selvatica in difficoltà. Il personale veterinario, pur non riscontrando traumi evidenti, ha rilevato uno stato di malessere generale del rapace legato ad affaticamento, ridotta reattività e scarsa energia, riconducibile probabilmente a stress da migrazione o ad altre condizioni ambientali sfavorevoli. L'animale verrà rimesso in libertà appena sarà in condizioni ottimali. Il Falco di Palude è una specie protetta e non cacciabile, strettamente legata alle zone umide e ai paesaggi rurali ricchi di vegetazione riparia. In Italia è presente come specie migratrice, sedentaria, nidificante e svernante, con popolazioni insediate stabilmente in Sardegna. Nidifica prevalentemente nei canneti, ma può adattarsi anche negli habitat agricoli umidi come risaie, cave allagate, vasche di fitodepurazione e corsi d’acqua lenti. La dieta del Falco di Palude è composta da piccoli mammiferi, uova e nidiacei di uccelli acquatici, rettili e anfibi, condizione trofica che lo inserisce nel novero dei predatori apicali degli ecosistemi umidi. Il suo ruolo è cruciale nella regolazione naturale delle popolazioni-prede e nel mantenimento dell’equilibrio biologico di ambienti spesso fragili e sottoposti a forte pressione antropica.
La presenza stabile del Falco di Palude è considerata un indicatore di buona qualità ecologica delle zone umide. La specie è molto sensibile al disturbo umano e all’uso intensivo di fitofarmaci, che compromettono la catena trofica e la disponibilità alimentare nei territori agricoli adiacenti. La sua tutela implica politiche attente di gestione sostenibile del territorio, riduzione dell’impatto chimico-agricolo e conservazione degli ambienti umidi anche nei cosiddetti agro-ecosistemi. L’intervento di recupero evidenzia ancora una volta l'importanza della collaborazione tra cittadini, amministrazioni locali e Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale nella salvaguardia della fauna selvatica. Un gesto di attenzione e di sensibilità che può fare la differenza nella conservazione delle specie protette e nella tutela del patrimonio naturale della Sardegna.

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