L’anno passato propose l’esecuzione della Quarta Sinfonia di Beethoven: quast’anno l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, diretta da Cristiano Del Monte, torna ancora con un lavoro sinfonico del periodo romantico e tre ouverture di celebri opere liriche. L’appuntamento è per questa sera alle ore 21, nell’Arena Mirastelle di piazza Roma.
Il programma prevede in apertura la Sinfonia n. 4 in la maggiore, op. 90, di Felix Mendelssohn-Bartholdy, più conosciuta come “Italiana”, nei movimenti di Allegro vivace, Andante con moto, Con moto moderato e Saltarello. Presto. Una composizione che ben si adatta al clima estivo dei viaggi turistici: l’autore tedesco – nasce ad Amburgo nel 1809 – cominciò infatti ad abbozzarla durante un soggiorno in Italia avvenuto fra il 1830 e il 1831, esperienza comune a tanti artisti artisti e letterati teutonici, uno su tutti Goethe. I paesaggi italiani colmi di luci e colori si fissano nelle pagine della sinfonia con forza ma anche con un senso di gioia spensierata: non c’è nel “tour” di Mendelssohn, l’attenzione che la gran parte dei suoi conterranei e colleghi posero all’approfondimento del forme della cultura, dell’arte, della musica e del costume del «paese deve fioriscono i limoni», quanto la curiosità per le sensazioni e le esperienze senza mediazioni intellettuali, che si trasferiscono nelle forme dell’opera, nei suoi vivaci e freschi colori strumentali e delle melodie, nell’utilizzo nel quarto movimento di ritmi e danze popolari del Mezzogiorno quali il salterello e la tarantella. Sensazioni ed esperienze che infondono un sereno entusiasmo nell’animo dell’autore, tanto che della Quarta Sinfonia si è discusso fin dalla sua prima esecuzione, avvenuta nel 1833 a Londra e diretta dal compositore stesso, se si tratti di un’opera romantica o classica, caratteri che effettivamente sono entrambi presenti e che la felice sensibilità di Mendelsshon è capace di fondere in perfetto equilibrio.
Fanno seguito tre “sinfonie” ovvero, come detto, ouverture, tratte da tre opere di Gioachino Rossini, due delle quali fra i brani più conosciuti del Pesarese: il “Tancredi”, “La gazza ladra” e “Guillaume Tell”.
Giovanni Di Pasquale